Diversi giorni fa un team di medici ucraini ha estratto una granata inesplosa dal petto di un soldato: la vicenda che ha dell’assurdo.
Ad un soldato è accaduta una storia che ha dell’assurdo. La vicenda è accaduta in Ucraina, dove un soldato ha subito un intervento chirurgico attraverso il quale gli è stata asportata da sotto al cuore una granata inesplosa.
Si tratta di una vicenda clamorosa, quasi incredibile. Il mercenario ucraino aveva dentro al corpo una bomba che – fortunatamente – non è esplosa. Secondo la vice ministra della Difesa dell’Ucraina, Volodymyr Havrylov, l’intervento chirurgico a cui si è sottoposto il soldato è stato un vero e proprio “miracolo”.
L’operazione
Secondo quanto appreso i chirurghi si sono ritrovati costretti ad operare l’uomo in condizioni incredibilmente assurde, con il rischio che la granata potesse esplodere. Con molta incertezza e attenzione, i medici sono riusciti ad estrarre il dispositivo dal corpo dell’uomo salvandolo, e scongiurando la possibilità di un’esplosione.
Infatti l’ordigno sarebbe potuto esplodere in qualsiasi momento. Fortunatamente, nonostante l’elevato rischio, l’intervento è andato a buon fine. Stando a quanto riferito, attualmente il soldato ucraino si trova ancora ricoverato presso la struttura ospedaliera in cui è stato operato, ed è in condizioni stabili.
Alla luce di questa assurda vicenda, Anton Gerashchenko, consigliere ministeriale per gli affari interni dell’Ucraina, ha dichiarato: “Non ci sono mai state operazioni del genere nella pratica dei nostri medici”. Poi ha concluso asserendo: ”Penso che questo caso finirà nei libri di testo di medicina”.
L’operazione in questione, spiega un alto funzionario di Kiev, è stata “unica nel suo genere”. I chirurghi hanno condotto l’intero intervento senza utilizzare l’elettrocoagulazione. Consiste, nella fattispecie, di un metodo per controllare le emorragie durante gli interventi chirurgici.
Questa pratica però non poteva essere impiegata perché “la granata poteva esplodere in qualsiasi momento”. Sono queste le dichiarazioni di Maliar, spiegando anche che due ingegneri si trovavano all’interno della sala operatoria nel caso in cui la granata potesse attivarsi.